La storia del Presepe D'InCanto
“Il silenzio non ci manca, perché lo abbiamo. Il giorno in cui ci mancasse, significherebbe che non abbiamo saputo prendercelo. Tutti i rumori che ci circondano fanno molto meno strepito di noi stessi. Il vero rumore è l'eco che le cose hanno in noi. Non è il parlare che rompe inevitabilmente il silenzio.
Madeleine Delbrêl
Per chi vive e nasce in montagna, il silenzio di quei luoghi è una sorta di compagno di viaggio, per alcuni a volte è assordante nella sua solitudine. Alla base di questo ragionamento molti considerano questo fattore come un limite dei paesini montani o motivo di fuga dal luogo natio.
Da diversi anni tale prerogativa si è trasformarla in una etichetta, un marchio di qualità, un mezzo di attrazione turistica unico, che nella sua semplicità del messaggio ogni anno chiama a sè migliaia di turisti.
Il silenzio quindi diventa prodotto da vendere, da offrire a chi decide di visitare questi piccoli centri dell’entroterra siciliano. Silenzio da legare ad un paesino che per molti è una città la “Città della Pietra” Petralia Soprana.
Nel cuore nel Parco delle Madonie, Petralia Soprana, il “Borgo più Bello d’Italia”, raffigura uno “scorcio” remoto della Sicilia che ha in sé un fattore storico artistico rilevante. Le strette viuzze, i vicoli, le antiche lavorazioni in ferro battuto, frutto di un artigianato secolare, sono i naturali spettatori della storia, che attraverso il silenzio negli anni si è tramandata grazie alle pietre degli edifici storici, delle chiese degli antichi borghi sparsi nel territorio più nascosto della Sicilia. Il silenzio è talvolta tacere, ma è sempre ascoltare e Petralia Soprana per chi vuole veramente prestar orecchio è divenuta verbo della storia stessa, che si è diffusa grazie ad un preciso messaggio che si è portato avanti in nome di una propria peculiarità.
L’investimento verte nell’affermazione di questa identità, in maniera palese attraverso diversi progetti che hanno valorizzato le identità autoctone, dandone lustro attraverso una serie di kermesse, sfruttando a pieno le proprie bellezze architettoniche e paesaggistiche divenute “palcoscenici” di tali eventi.
Il Presepe D’ InCanto nasce da un idea di Leonardo Bruno, stimolato dalle profonde considerazioni sul silenzio da Don Calogero La Placa, e vuole interpretare la memoria dei sensi e delle percezioni, del territorio che lo circonda attraverso le più ampie testimonianze, un libro aperto da interpretare nel modo più soggettivo possibile da chi lo legge, una ricomposizione di questo complesso spirito attraverso i frammenti che lo compongono. Il presepe racconta attraverso una tecnologica installazione video, lo spettatore rimane in ascolto: come nei migliori racconti, ma nello stesso tempo diventa partecipe grazie sia all’ambientazione video/sonora che grafica (video mapping). L’installazione diventerà quindi fonte da cui attingere e depositare cultura, un “museo” che non finisce mai di stupire; in continuo e perenne movimento come lo stesso scorrere dell’acqua.
Luogo quindi di riscoperta dove tornano a rivivere sensazioni diverse, antichi sapori e vecchie leggende, (miti e leggende) questa volta pero vivendole all’interno di esse. Racconti per immagini, dove una sequenza continua di riproduzioni multimediali, di filmati attuali, di grafica esplicativa, genera una forma di coinvolgimento su temi non proprio consueti, ma di grande spessore culturale, storico e sociale. Una specie di squarcio sulla complessa realtà della cultura siciliana, un rivivere a 360 gradi la propria storia, il proprio passato attraverso le tecnologie più moderne. L’indagine visiva e percettiva cercherà quindi di approfondire e di mettere in relazione i temi più diversi, le situazioni più apparentemente insignificanti.
Ecco quindi che da mille frammenti multimediali emergere il carattere intrinseco del territorio. Riportare quindi i frammenti in relazione tra loro, ricombinarli per ricostruire una realtà che avvolge è compito del visitatore / spettatore.
Il Presepe d’InCanto è stato pensato come paesaggio dell’anima, dove le suggestioni e le emozioni saranno elemento da traino per il coinvolgimento emotivo del visitatore.
Un viaggio emozionale, composto da tappe successive e consequenziali, che in un ottica di valorizzazione del territorio e del patrimonio artistico culturale, darà vita ad un percorso che interesserà un edificio dall’alto valore artistico al fine di ricreare un ipotetico viaggio verso la grotta. Molteplici saranno quindi i risvolti di tale scelta, che creerà un percorso all’interno del paese che diverrà quindi “location” del presepe stesso, l’ installazione, pur mantenendo il valore intrinseco si proporrà con diversi linguaggi garantendo così una più variegata proposta di stilemi.
Luogo di incontro di artisti che, condizionati dalla magia delle alture e dal silenzio della montagna, liberamente si esprimono.
Il progetto intende sviluppare soprattutto la dimensione culturale rappresentata dal patrimonio immateriale e materiale, una mappa emozionale “scritta” da chi rivivendo quei luoghi prova delle emozioni, elabora delle considerazioni e ha il desiderio di condividerle, di farne patrimonio collettivo legato a doppio filo con il territorio. Il patrimonio culturale immateriale rappresenta l’idea-forza originale del progetto dove vita quotidiana e memoria storica, esperienze vissute In tale segmento intende inserirsi il Presepe d’InCanto, proponendosi, attraverso il linguaggio comunicativo dell’installazione come soggetto ma anche come promotore. L’obiettivo è quello di soddisfare la valorizzazione e promozione del patrimonio paesaggistico e culturale immateriale delle Madonie, nella sua messa a rete, nella sua integrazione nell’offerta turistica di qualità del territorio, a partire dal segmento del turismo culturale.
Hanno partecipato nelle edizioni precedenti:
Mirella Mascellino, Bartolo Gugliuzza, Giovanni Cannatella, Gandolfo Pagano, Stefano Albanese, Giovanni D’Angelo, Moffo Schimmenti, Paolo Cassaniti, Eliana Geraci, Alessandro De Lisi, Santi Cicardo, Nicolò Renna, Ruggiero Mascellino, Giovanni Mattaliano, Amici del teatro di Enna (Carlo Greca, Elia Nicosia e Marta Mingrino), Totò Di Grigoli, Alessandro Valenza, Santo Li Puma, Ignazio Sauro, Sine Nomine, Francesco Parrino, Emanuele Bunettu, Francesco Bunetto, Vincenzo Morteo, Francesco Buzzurro, Mario Incudine, Anita Vitale, Domenico Riina, Alfredo Lo Faro, Dn Calogero La Placa, Nicola Di Grigoli, Biagio De Luca, Francesco Crivello, Giovanni Dio Guardi, Alessandro Di Martino, Vincenzo Mancuso, Orazio Maugeri, Rosario Gagliardo, Lucia Chirico, Aida Satta Flores, Erina Lo Verde, Roberto Terranova, Dixieland Sterika, Serena Lao, Francesco Cafiso, Gruppo Gurafo di Raffo, Gaetano La Placa, Sergio Bruno, Giuseppe Bruno, Matteo Mancuso, Arianna Velardi e i bambini di Fasanò e Pianello, Quinto Spazio, Giuseppe Vasapolli, Elisabetta Giammanco, Leonardo Alleri, Teatro della Rabba, Maurizio Lanzalaco, Antonio La Placa, Padre Antonio Raimondo, Michele Piccione, Maria Angela Vacanti, Rita Bua, Antonio Vasta, Giovanni Buzzurro, Davide Urso, Flora Faia, Salvatore Clemente, Mimmo Ariosto, Katia Raineri, Tarcisio Focarino, Santo La Placa, Pietro Attinasi, Arianna Attinasi, Sandrine Raimondi, Quinto Spazio, Salvo Lo Vecchio, Giancarlo Guerrieri, Antonella Arancio, Salvatore Ribaudo
Realizzazione del Presepe D'Incanto 2022 - 2023
Ideazione - Musiche - Video mapping:
Leonardo Bruno
Testi e voce:
Santi Cicardo
Direttore della fotografia:
Damiano Macaluso
Graphic designer:
Martina Macaluso
Attrezzisti e montaggio scenografia
Luciano Lo Mauro - Pasqualino Cassaniti
Statue realizzate da:
Pierluca Trapani
Segreteria organizzativa a cura di CAPS
Agostino Messineo Alfiere - Paola Adorno - Giovanna Gebbia - Santina Messineo